Malinconiche presenze
Nel turbinar dei giorni ti addolora
ancella nel silenzio la dimora,
nido paziente il tempo la scolora,
tralcio di vite secca la divora.
Parole che si spengono nel cuore
come trame d’ombra tra gli scuri,
vedo nel geranio il tuo rossore,
foglie cadute danzano sui muri.
Sarai sola a contar passi di danza
sul tombolo annodare vecchio trine,
colmare di profumo la tua stanza,
in un silenzio antico senza fine.
Il ricordo è sole tramontato
è nube che si perde nella mente,
goccia di luna in mare sconfinato,
passione che distrugge lentamente.
Sarò solo ad odiare nuove viole
il tempo ruba e porta sogni altrove,
tra le ginestre guardavamo il sole,
oltre la siepe tristemente piove.
(Raffaele Saba)