Vecchio
Vaga il soffio di vento maestrale
nel fremito del tuo adorato canto,
stanno silenti e mute le cicale,
cullate dalla brezza del mio pianto.
Pensieri tristi ondeggiano leggeri
ormai dispersi nell’ala dei ricordi,
ombrosi passi dei miei perduti ieri,
domani incerti, indifferenti e sordi.
Tutto è silenzio ed è silenzio il canto
di un mare che ruba l’orizzonte,
cela la vista a questo cuore infranto,
ed al bacio che ti ho dato sulla fronte.
Son vecchio! E vecchio è il mio domani,
senza i tuoi giorni, color di primavera,
un tempo ti stringevo tra le mani,
ora carezzi il sogno di una sera.
E andasti via seguendo la tua strada,
con un addio che è come una ferita,
una mattina bagnata di rugiada,
da solo, a ricercar novella vita.
Mi riscaldo al calor di questa brace,
che scintilla sul mio viso ormai anziano,
soltanto la tua foto, mi dà pace,
la stringo dolcemente nella mano.
(Raffaele Saba)